A scuola

 

Percorsi didattici  per la  Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado

La rete propone quattro moduli laboratoriali per un percorso interdisciplinare che utilizza il patrimonio culturale per rimuovere barriere fisiche, psicologiche e pregiudizi, favorendo l’inclusione, stimolando la creatività e l’espressione personale.

Il progetto si rivolge  alle Scuole Primarie e Secondarie di I e II grado del territorio che potranno scegliere e prenotare uno dei seguenti moduli, articolati in  2 incontri della durata di 2 h ciascuno, da svolgersi, a scelta, al museo (MAMbo, Museo civico Archeologico e del Patrimonio Industriale) o a teatro Teatro Itc di San Lazzaro  e uno a scuola.

Obiettivi:

  • fare esperienza della diversità attraverso l’incontro diretto con persone con disabilità e valutare le conseguenze prodotte da questo stesso incontro;
  • superare l’impatto emotivo iniziale attraverso la disponibilità a entrare in relazione;
  • fare emergere i pregiudizi sull’handicap e individuarne l’origine;
  • compiere una riflessione critica su uguaglianza e diversità;
  • sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti della diversità;
  • sapere affrontare con creatività situazioni di difficoltà attivando capacità e potenzialità personali;
  • ridefinire il proprio atteggiamento nei confronti della diversità e dello svantaggio, ampliando la propria visione della diversità;
  • utilizzare i saperi, le tecniche, le modalità didattiche specifiche dei diversi campi rappresentati dagli istituti culturali coinvolti per attivare processi di dialogo e confronto tra culture e sensibilità differenti, stimolare la riflessione e il dialogo tra i bambini e ragazzi, affinché approfondiscano la conoscenza dell’altro e delle sue diversità (cultura, religione, tradizione, storia personale…) e le rispettino;
  • potenziare il ruolo degli istituti culturali come promotori di inclusione sociale, contribuendo al dialogo sociale e alla diversità come strumenti per la coesione, la cooperazione e l’inclusione sociale, favorendo scambi e creatività culturale.

Articolazione del percorso
Il percorso prevede almeno due incontri:

  • il primo a scelta tra le proposte a cura di: MAMbo – Museo d’arte Moderna di Bologna, Museo civico Archeologico, Teatro dell’Argine/ITC teatro (da svolgersi al museo o a teatro)
  • il secondo a cura della Cooperativa Accaparlante – Progetto Calamaio (da svolgersi a scuola).

Destinatari
Il percorso si rivolge a tutte le classi della Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado. Le modalità di conduzione e le attività proposte saranno adattate e calibrate a seconda della fascia di età.

Modulo al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Di-segni non convenzionali

Il percorso intende indagare il segno nelle sue trasformazioni all’interno dei linguaggi artistici contemporanei e sperimentare il suo valore comunicativo, espressivo ed estetico attraverso una serie di esperienze laboratoriali che coinvolgono il corpo, il gesto e lo spazio. La visione dei dipinti informali presenti nella Collezione Permanente del MAMbo diventa spunto per esplorare inedite modalità di esprimersi attraverso il segno, il colore e la materia.
Un segno che non descrive più gli oggetti reali che cosa potrà mai raccontare? Potrà finalmente parlare di sé, della sua vita, dei suoi movimenti, dei suoi spessori, dei suoi ritmi, libero di sgocciolare o di camminare sicuro e pulito nello spazio del quadro. Tutto ciò che vogliamo esprimere è compreso nel gesto e nel segno che ne scaturisce. Il segno conserva in forma duratura la natura dinamica di un’azione, ne è la traccia visiva, ed è parte del nostro personale alfabeto espressivo. Il segno è l’anello visibile di un processo composto da più elementi e situazioni: la realtà che ci circonda, la tensione muscolare ed emotiva, la posizione del corpo, la scelta e l’utilizzo dello strumento, la tipologia del supporto e infine l’intenzione di ciò che vogliamo esprimere. Lavorare sul segno permette di dare voce alle nostre emozioni interne stimolando la possibilità di raccontare e raccontarsi in maniera diversa, al di là della comunicazione verbale. I nostri di-segni ci rispondono in un dialogo continuo che riguarda noi stessi, il nostro vissuto e i cambiamenti che stiamo affrontando.

Metodologia
La metodologia utilizzata fa riferimento a l’orientamento fenomenologico, in quanto l’opera d’arte è al centro di riflessioni, interpretazioni, letture che vanno a costituire il senso dell’opera, in continua crescita e cambiamento. L’opera d’arte contemporanea diviene un testo-pretesto per la progettazione e la realizzazione di attività laboratoriali. Il laboratorio è considerato un luogo di scelta, di sperimentazione, di scambio, di crescita culturale ed emotiva, uno spazio di libertà.

Modalità
Un incontro di 2 ore diviso in 2 parti, una nelle sale del museo e una in laboratorio.
Prima parte:

  • visione e analisi di alcune opere della Collezione Permanente del MAMbo, con particolare attenzione per i dipinti Informali;
  • attività laboratoriali ispirate alle opere viste insieme e dedicate al valore espressivo e comunicativo del segno: scarabocchio narrativo e scrittura emotiva;
  • presentazione degli elaborati realizzati.

Seconda parte:

  • laboratorio collettivo: bambini e ragazzi vengono coinvolti in una performance ispirata alla serie Drawing Restraints di Matthew Barney, al fine di rappresentare attraverso segni, gesti e movimenti i limiti o le nuove possibilità della relazione con l’altro;
  • momento di confronto e riflessione per raccontare il percorso svolto, le difficoltà incontrate e le scoperte fatte.

Modulo all’ITC Studio – Compagnia Teatro dell’Argine
Io sono un altro, l’altro sono io

Il gioco della recita, attraverso le tecniche dell’improvvisazione e della drammatizzazione, è in una prima fase strumento di analisi dei comportamenti in possibili situazioni di vita quotidiana. Nella valorizzazione di bambini e ragazzi come individui capaci di creare e di regalare stimoli a se stessi e a tutto il gruppo di lavoro, il teatro si rivela essere un formidabile strumento per operare anche in situazioni complesse o di difficoltà all’interno delle scuole, ma anche in centri giovanili o di prima accoglienza per stranieri o simili.
Il concetto di diversità, attraverso il teatro, assume immediatamente il significato di risorsa: diverse culture e religioni, origini ed esperienze, non solo non generano conflitti, ma sono valori, perché portano con sé nuove ispirazioni per alimentare i giochi creativi proposti.

Metodologia
Il lavoro si articola in esercizi per promuovere l’ascolto di sé e degli altri, e, conseguentemente, il lavoro di gruppo. Un invito a scoprire e a risvegliare la propria espressività mettendosi in gioco in prima persona e riscoprendo la propria capacità di giocare. Attraverso esercizi di espressività corporea, composizione coreografica, improvvisazione teatrale, si forniscono a bambini e ragazzi gli strumenti per creare ed esprimere le proprie idee. Il teatro diventa pertanto un’occasione in più per comunicare, esprimere, capire e conoscere gli altri e se stessi, per maturare liberamente il proprio rapporto con il mondo. La complessità e le tipologie specifiche di esercizi variano a seconda della fascia di età dei gruppi coinvolti.

Modalità
Un incontro di 2 ore diviso in 2 parti.
Prima parte:

  • saluti: primi giochi di conoscenza dei membri del gruppo e di presentazione;
  • esercizi sull’equilibrio, le direzioni, l’esplorazione dell’ambiente, i ritmi, le andature, il controllo del corpo, l’osservazione di sé e degli altri;
  • elementi di movimento creativo, espressione corporea e improvvisazione, invenzione e sviluppo del personaggio a partire dagli elementi raccolti nelle presentazioni.

Seconda parte:

  • giochi di improvvisazione teatrale, relazione tra personaggi, costruzione di storie.

Modulo al Museo Civico Archeologico
Ringrazio gli dei di non essere nato barbaro: un percorso alla scoperta dell’altro a partire dall’iconografia della ceramica attica

Il percorso pone al centro la scoperta dell’altro, del diverso, a partire dalle ceramiche greche delle collezioni del Museo, ricche di soggetti e scene figurate che portano in primo piano il tema della diversità e dell’alterità. L’iconografia dei vasi risponde infatti alle categorie di chi principalmente ne faceva uso: il cittadino ateniese, maschio, adulto, libero, che li utilizzava nello spazio particolare del simposio, momento di socialità dedicato al vino, dono di Dioniso. Vengono quindi di volta in volta in primo piano le figure rispetto alle quali il protagonista del simposio si definiva per opposizione o diversità: la donna, lo schiavo, il giovane, il barbaro… Dall’antichità il percorso si sposta all’oggi e ci porta, attraverso un momento di animazione-dibattito, a riflettere sulle nostre categorie del diverso.

Metodologia
Il percorso si articola in momenti di conoscenza e di riflessione animati da giochi e tecniche attive, collegati ad una visita guidata da un archeologo che prevede la contestualizzazione dei reperti, l’osservazione diretta, la scoperta e il commento delle iconografie inerenti il tema affrontato, con l’ausilio di schede didattiche opportunamente predisposte.

Modalità
Un incontro da 2 ore diviso in 2 parti.
Prima parte:

  • saluti; primi giochi di conoscenza dei membri del gruppo e di presentazione, contestualizzazione e analisi dei reperti e delle iconografie.

Seconda parte:

  • dalla storia a noi: riflessione mediante tecniche attive, discussione e confronto.

Modulo a scuola
Progetto Calamaio: incontri con la diversità a scuola

Il percorso parte dal particolare approccio alla disabilità e in genere alla diversità elaborato negli anni da CDH/Progetto calamaio: nell’incontro diretto con le persone disabili le prime reazioni dal punto di vista emotivo sono la paura e la diffidenza. Accostarsi ad una persona disabile suscita questi sentimenti perché la diversità, e non solo quella del disabile, costringe ad uscire da se stessi per confrontarsi con l’altro e questo movimento verso l’esterno viene vissuto come perdita di parte della propria identità. In effetti, accogliere l’altro significa rinunciare ad una parte di sé, mettere in discussione i propri schemi e le proprie convinzioni, ma questo confronto non rappresenta una perdita per l’individuo bensì un arricchimento.
Dalla paura si origina l’emarginazione di cui sono vittima non soltanto i disabili ma tutti coloro che si allontanano, in qualche modo, dalla normalità: si tende a fuggire ciò che si teme, che appare diverso perché in realtà non si conosce. Ma la paura genera anche il pregiudizio: un giudizio dato a priori su qualcosa di cui, per via della paura, non si è fatto esperienza diretta. Riconoscere i pregiudizi, e capire che sono radicati in noi a causa della paura e non basati su fatti reali e concreti, è il primo passo in vista del loro superamento. In questo senso la conoscenza diretta con la diversità e la possibilità di sperimentarla in modo positivo e gioioso permettono di verificare e superare i propri pregiudizi e scoprire nelle persone disabili elementi positivi che contraddicono i nostri stereotipi. La conoscenza produce coscienza e quest’ultima aiuta a superare la paura e il pregiudizio. La nostra proposta vuole stimolare lo sviluppo di un’identità critica attraverso il dialogo e l’incontro con l’altro da me, utilizzando strumenti quali la creatività, il corpo e le emozioni. Il progetto lavora per ridurre l’handicap in quanto svantaggio, valorizzando l’aspetto di difficoltà intesa come risorsa. L’equipe che condurrà l’incontro, prevede la partecipazione anche di formatori e animatori disabili.

Strumenti e metodologia
L’incontro, diversificato a seconda della fascia di età dei partecipanti, affronta alcune importanti tematiche, quali la conoscenza, l’identità, la diversità, il pregiudizio, la paura, la difficoltà, l’aiuto. La metodologia di lavoro utilizzata nelle classi prevede un approccio attivo e collaborativo; bambini e ragazzi vengono coinvolti in prima persona e resi soggetti attivi del percorso.
Gli strumenti maggiormente utilizzati sono:

  • drammatizzazioni
  • tecniche attive
  • giochi cooperativi
  • giochi di ruolo
  • giochi per associazioni di idee
  • discussione e confronto

Modalità
Un incontro di 2 ore diviso in 3 parti:

  • l’incontro con l’altro
  • presentazioni e giochi di conoscenza l’altro da noi
  • associazione di idee e gioco di ruolo Diventare un Noi
  • conclusioni e riflessioni finali

Per informazioni e prenotazioni:  Sandra Negri- sandra@accaparlante.it  e Emanuela Marasca – emanuela@accaparlante.it